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Immagine del redattoreSimone Scibelli

Come si viaggerà dopo il covid?

10 marzo 2021: è passato un anno dall’inizio della pandemia mondiale che ci ha colpiti tutti… nel 2019 non avrei mai pensato che nel futuro avrei scritto questa frase.

Ma non facciamo un monologo sulla pandemia e su come ci ha cambiati profondamente, per questo ci sarà occasione, qui parliamo di viaggi, viaggi che devono ripartire; ma la domanda più martellante in questo momento è: come si viaggerà nel futuro?

Cerchiamo di dare una risposta a questa domanda.

Sapevamo che nell’era Covid il settore che sarebbe ripartito dopo, era il settore dei viaggi ricreativi, seppur siamo fortemente convinti e promotori del fatto che una vita per essere vissuta ha bisogno di avere spazi da esplorare, che l’animo umano è fortemente dipendente dall’emozione della scoperta e che senza poter viaggiare una parte di noi avvizzisce e muore; ma siamo anche consapevoli che nel panorama odierno, dove un anno di restrizioni e chiusure è stato il prezzo per poter continuare ad abbracciare i nostri cari più fragili. Il mondo come lo conosciamo noi, fatto di possibilità e sentieri da solcare è una priorità che il mondo stesso non ha.

Ma tutto questo sta lentamente trovando una stabilità, grazie soprattutto ai vaccini e alla forte volontà di alcuni Paesi che di turismo ci vivono, si stanno aprendo alcuni spiragli che di seguito vi andremo a descrivere.

La parola d’ordine per il viaggio nel futuro è il “passaporto vaccinale”.


So che ora si solleveranno grida di dissenso ed appelli a costituzioni, carte dei diritti dell’uomo e chi più ne ha più ne metta. Siamo qui solo per riportarvi i fatti, che presto andremo a spiegare.


Tanti enti, altrettante nazioni e soprattutto la quasi totalità degli operatori turistici privati stanno studiando, ed alcuni hanno già quasi completato, dei sistemi di identificazione e/o tracciamento dei viaggiatori in modo da poter accelerare le riaperture.

E, seppur una legge emanata dal Parlamento Europeo, anziché dai singoli Paesi, può impiegare per motivi burocratici e normativi una considerevole quantità di tempo, un sistema strutturato, preposto e applicato da un ente privato può accelerare di molto il processo.

Questo è il caso del Travel Pass, il passaporto sanitario digitale promosso dallo IATA.

Ma cos’è lo IATA?


Lo IATA è l'organizzazione internazionale di compagnie aeree “International Air Transport Association” che rappresenta 264 compagnie aeree nel mondo, e che di fatto legifera in fatto di volo: per farvi capire, l’83% del traffico aereo civile fa capo alla IATA, anche se un vettore come Ryan Air non ne fa parte, che infatti si è fatta una app tutta sua e altre compagnie low cost non ne sono membri effettivi, nel senso che non ne rispettano in toto le norme.


Fatto sta che i facenti parte di IATA vogliono tornare a volare, e a fine marzo uscirà il Travel Pass.


Negli ultimi tempi vediamo uno spiraglio per i viaggiatori: la Grecia in testa ha dichiarato che vuole tornare ad ospitare turisti questa estate, Israele con la stupenda Tel Aviv sta vaccinando con un ritmo industriale, le Canarie sono raggiungibili con il solo tampone, così come molti altri Paesi (stiamo preparando un articolo proprio per parlare di questo).


Insomma, con il vaccino o con il tampone negativo tanti Paesi sono aperti al turismo già da adesso e presto se ne aggiungeranno altri.


Ora questo porta una serie di problemi: come definire con una carta internazionale chi si è vaccinato? Come definire che un tampone è affidabile o meno. Come farlo senza margine di errore e con un linguaggio universale?


Ed inoltre, i viaggiatori devono essere facilitati, con una lista di strutture certificate dove poter eseguire il test, la certezza del responso in tempi utili senza il rischio che troppe carte portino a smarrimenti di documentazione o a perdite di tempo, il tutto con uno sguardo attento alla Privacy del viaggiatore.


Vinoop Goel direttore regionale degli aeroporti di IATA ha dichiarato alla BBC “I viaggiatori devono essere sicuri che i test effettuati gli permetteranno di entrare nel paese di destinazione e i governi devono avere la certezza che i test fatti dai passeggeri siano accurati e sicuri”


Il Travel Pass ci promette di fare proprio questo. Sarà una app che con un codice QR definirà la condizione del viaggiatore, se è vaccinato e se ha eseguito il tampone in un centro approvato e qual è il responso di questo.

L’iniziativa è già stata ampiamente sperimentata il 23 dicembre lo IATA ha avviato una partnership con Singapore Airlines per le tratte con Kuala Lumpur e Jakarta, nelle scorse settimane anche Etihad, Air New Zeland, Qatar Airways, Emirates e Malaysia Airlines hanno adottato l’utilizzo dell’app, e così anche altre compagnie del Sud America e dell’Africa.

Come vi abbiamo detto questo è solo uno dei tanti sistemi che si si stanno sperimentando


L’esempio più simile è CommonPass, progettato in collaborazione con il World Economic Forum, che traccia negatività al tampone e vaccinazione effettuata, così come Aokapp, applicazione messa a punto dalla Camera di commercio internazionale e in uso sui voli Alitalia che collegano Roma e New York. E così via.

Insomma i privati si stanno muovendo, e siamo sicuri che le nazioni si muoveranno di conseguenza regolarizzando le misure che abbiamo elencato sopra, finché il Covid non risulterà debellato, cioè secondo alcune stime, si parla di 10/20 anni.


Il viaggio, almeno quello aereo, sarà svolto con l’esibizione di un certificato di negatività.


Per gli altri mezzi di trasporto non è ancora chiaro, ma crediamo che treni e bus dovranno sottostare alle stesse regole.


Non è detto che la cosa piaccia a tutti, visto anche il deludente successo dell’app Immuni, ma noi dal nostro punto di vista siamo propositivi sulla faccenda, vogliamo tornare a viaggiare, e se un passaporto vaccinale è il costo, lo paghiamo volentieri.


Ok, ma come si viaggerà?


Abbiamo parlato lungamente dei sistemi di tracciamento e verifica dello stato di salute del viaggiatore, ma quali saranno gli altri cambiamenti nel mondo dei viaggi?

Possiamo fare solo alcune ipotesi.


Innanzitutto, quando si tornerà a viaggiare come prima?


Per il mercato italiano prevediamo che nell’estate del 2021 ci sarà un timido accenno all’estero, probabilmente per lo più Grecia e Canarie.


In Italia con i vaccini siamo ancora molto indietro, per questo, altri Paesi torneranno a viaggiare molto prima di noi, come ad esempio il Regno Unito che addirittura prevede l’abbandono del distanziamento sociale per giugno di quest’anno, e c’è già un’esplosione di prenotazioni su Grecia e Spagna da parte dei viaggiatori di tutto il nord Europa, Germania in testa. Si parla di un incremento di prenotazioni che oscilla tra il 30% e il 40%. Come sempre noi italiani siamo in coda a tutto questo.


Probabilmente avremo un’estate molto simile a quella del 2020: molto mare Italia, pochissimo nelle città d’arte, tanto “fai da te”, B&B e case vacanza che la faranno da padrone rispetto agli alberghi. Molto viaggio esperienziale, escursionistico, in barca a vela e tutto ciò che sia particolare e lontano dai bagni di folla, che comunque non mancheranno.

La nostra campagna vaccinale non arriverà a buon punto prima del 2022; le stime dicono che le persone tra i 30 ed i 40 anni saranno vaccinate nella primavera 2022. Salvo consistenti miglioramenti, la svolta la vedremo quindi nell’estate del 2022.


In questo anno e mezzo di attesa il viaggio sarà affidato all’unica misura dei tamponi.


Se state partendo, il tampone va eseguito tra 72 e 48 ore prima della partenza, dipende dal Paese in cui state entrando: nel caso risultiate positivi all’andata, dovrete annullare il viaggio.


Quando rientrate in Italia, e questo è il bello, dovrete fare un tampone con risultato negativo entro 48 ore al rientro in Italia, e compilare l’autocertificazione; ma se non lo fate non è che non vi fanno entrare o ci sono delle misure ad hoc, in mancanza di tampone e di autocertificazione dovrete fare una quarantena fiduciaria di 14 giorni, che vuol dire tutto e niente, anche perché non è definito dove o come dovrete fare questa quarantena, e se queste quarantene fiduciarie vengono sorvegliate. Lasciamo a voi la risposta. Il bello è che questo vale anche per tutti i turisti che vengono in Italia dall’estero.

A discrezione delle strutture o Paesi che vi ospiteranno, ci potrebbe essere un ulteriore tampone da fare al terzo o quarto giorno di permanenza durante il viaggio, se risultate positivi verrete curati nel Paese dove siete in quel momento. In tal caso vi può aiutare l’assicurazione per il Covid.


Per molto tempo il consiglio da agente di viaggio verso tutti è una polizza assicurativa verso il Covid, a nostra opinione è fortemente consigliabile per i viaggi all’estero. La spesa può sembrare alta perché si aggira tra 5% e 7% totale pratica, ma può salvare uno sfortunato viaggiatore da conseguenze nefaste sia a livello di salute ed esperienza, che soprattutto economicamente. Speriamo di riuscire a far abbassare i costi delle polizze mano a mano che la situazione sanitaria migliori.


La mascherina la dovremo portare per ancora molto tempo, probabilmente non potremo attaccarla a chiodo prima del 2023, ma non è detto che l’obbligo di indossarla sarà ampio come oggi, probabilmente diminuirà all’uso in ambienti chiusi come centri commerciali, teatri ed i mezzi di trasporto come bus, treni ed aeroplani.


Ad oggi il viaggio più sicuro e quello che ci sentiamo di consigliarvi sono le crociere.


Abbiamo avuto occasione di provarne una a novembre e dobbiamo dire che gli standard di sicurezza erano ottimi anche ci sono degli aspetti che vanno specificati: manca la festosità ed i bagni di folla che generalmente caratterizzano le crociere, delle enormi feste galleggianti tra mille sfarzi, ma la crociera nell’era Covid non è da meno, la festa ha lasciato spazio al relax.

Le navi sono semi vuote, quindi avrete tutte le attrazioni per voi, i teatri e gli spettacoli risultano più intimi, il clima che si vive a bordo è piacevole e rilassato e da la possibilità di prendere una settimana di stacco da tutto questo stress e terrore che viviamo ogni giorno dall’inizio della pandemia. Molto rigenerante.


Penso che abbiamo detto tutto, diteci nei commenti e sui nostri social cosa ne pensate o se avete appunti o suggerimenti da dare. E speriamo di poter ripartire presto e lasciarci tutto questo alle spalle.

Logicamente tutto quello che abbiamo detto vale per i viaggi legali, non come quelle tante persone che l’estate scorsa ed a Natale sono andate alle Maldive, in Nord Africa e negli Emirati Arabi dicendo che era per lavoro. Che poi un modo per ingannare la legge c’è sempre, ma noi non possiamo certo consigliarvi di infrangere le leggi e correre dei rischi.

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